L’ingestione di sostanza secca

PERCHÉ?

L’ingestione di sostanza secca (DMI, dry matter intake), è una variabile fondamentale per la gestione dell’allevamento. Su di essa si basa la formulazione di una razione efficiente dal punto di vista nutrizionale ed economico. È quindi fondamentale per effettuare decisioni e strategie alimentari ed economiche.
(Halachmi et al., 2004)

PROBLEMA

L’ingestione di una sufficiente quantità di sostanza secca è il prerequisito indispensabile per sostenere la produzione lattea della bovina. Se ciò non avviene, le conseguenze sono un declino delle produzioni, perdita di BCS con ciò che ne consegue dal punto di vista della salute dell’animale e delle performance riproduttive. La sovralimentazione, invece, accresce i costi e l’escrezione di nutrienti nell’ambiente, oltre che avere possibili svantaggi sulla salute dell’animale
(NRC, Dairy Web)

SOLUZIONI

Per stimare l’ingestione di sostanza secca si può utilizzare uno dei seguenti metodi:
misurare l’ingestione individuale di razione tal quale e moltiplicarla per la sua concentrazione di sostanza secca
usare un software di razionamento
usare le equazioni di stima che stanno alla base dei software di razionamento
usare valori tabulati che legano l’ingestione ad altri parametri (peso, produzione latte, giorni in lattazione, ecc.

STIMARE L’INGESTIONE: UN METODO PRATICO

Per avere una stima dell’ingestione media di un gruppo di animali si può procedere nel seguente modo:
Registrare il peso indicato dal carro miscelatore (valutare prima l’accuratezza della bilancia del carro!) della razione fornita giornalmente. Ricaricare gli avanzi nel carro per pesarli a loro volta. La differenza tra le pesate fornirà l’ingestione tal quale (TQ).
Determinare la percentuale di sostanza secca: tritare un campione rappresentativo della razione a 3-5 cm, pesare e distribuirlo su un piatto. Inserire il piatto in un forno a microonde e riscaldare per due minuti. Estrarre e ripesare. Riscaldare di ulteriori 30 secondi e ripesare. Ripetere queste due operazioni fino a quando il peso non varia più. La percentuale di sostanza secca sarà:

%SS=(peso netto finale)/(peso netto iniziale)×100

L’ingestione di sostanza secca sarà:

DMI=TQ×%SS

Dividere, infine, per il numero di capi serviti dal carro pesato in precedenza.
Per ottenere un risultato più rappresentativo, eseguire questa procedura per almeno una settimana ed eseguire una media dei valori ottenuti.
(Bernard & Montgomery, 1997)

SUGGERIMENTI

  • L’ingestione ideale di sostanza secca deve essere nel range del 2-4% del peso corporeo della bovina (NRC, 2001)
  • Maggiore è la qualità del foraggio, maggiore sarà l’ingestione
  • La tecnica dell’unifeed consente maggiori livelli di ingestione. Se non la si pratica, fornire i foraggi prima dei concentrati
  • L’appetibilità della razione incoraggia o scoraggia l’ingestione: alimenti come melasso, carrube, trebbie e glutine di mais possono essere usati per accrescere l’appetibilità
  • Valori di umidità della razione fino al 50% ne incentivano l’assunzione, al di sopra la deprimono (NRC, 2001)
  • L’eccesso di fibra, zuccheri fermentescibili e grasso deprimono l’ingestione
  • L’ingestione è depressa se le bovine non sono in stato di comfort: temperature troppo basse (<5°C) o troppo alte (>20°C) sono quindi sfavorevoli (NRC, 2001)
  • Avere cura della quantità e qualità di acqua fornita
  • Avere cura dei piedi delle bovine: tagliare le unghie e curare le lesioni podali in quanto un animale che fatica o ha dolore nel deambulare si recherà mal volentieri alla mangiatoia
  • Dividere primipare e pluripare per non penalizzare l’ingestione delle primipare a causa della gerarchia sociale. Bisogna infatti assicurare alle bovine uno spazio e un tempo di permanenza in mangiatoia adeguati
  • Alcune pratiche gestionali favoriscono l’ingestione: fornire l’alimento subito dopo la mungitura, fornire più volte alimento fresco nel corso della giornata, pulire la mangiatoia, stimolare le bovine a portarsi in mangiatoia accendendo il carro (lo stimolo è associato al rumore) o spingendo periodicamente l’alimento verso di loro o fornendo 16-18 ore di luce sull’area di alimentazione

Bibliografia e sitografia

  • Bernard J. K. and Montgomery M. J., (1997), Managing Intake of Lactating Dairy Cows, The university of Tennessee agricultural extension service, https://extension.tennessee.edu/publications/Documents/pb1598.pdf
  • NRC, Nutrient Requirement of Dairy Cattle, 7th revised edn. National Research Council National Academy Press, Washington, DC (2001).
  • Halachmi I., Edan Y., Moallem U., Maltz E. (2004), Predicting Feed Intake of the Individual Dairy Cow, J. Dairy Sci. 87:2254–2267
    NRC, DMI – Dry Matter Intake, Dairy Web, http://www.dairyweb.ca/Resources/NRC01/NRC01ch01.pdf

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